L'apparato digestivo dell'uomo(e della donna) dispone di risorse davvero sopraffine per riuscire ad 'incamerare' al meglio ogni tipo di fonte nutriva. In ogni caso non si dovrebbe mai abusare di questa capacità, cercando di selezionare i cibi maggiormente 'elettivi' per la specie umana. Per questo se è pur vero che riuscire ad ingerire un frutto acido potrà nel risultato finale fornire un risultato PRAL negativo, non significa che questo per essere alcalinizzato non abbia richiesto la deplezione di risorse interne.
Infatti il valore PRAL comprende una scala negativa(ceneri alcaline), un valore zero(neutrale) ed una positiva(acida, non alcalinizzabile dall'essere umano). Tali valori posso essere più o meno elevati sia nella fascia negativa che positiva. Infatti più un valore è alto al negativo più possiede un'ottimale compatibilità con l'organismo umano. Non è però da intendere come unica componente ideale. Infatti alimenti con PH basico alla fonte, possono fornire un valore PRAL nelle urine solo leggermente negativo. Ciò accade perché tali cibi riescono ad essere metabolizzati senza attinger ulteriori elementi prestoccati dall'organismo, creandone invece un accumulo aggiuntivo rifornendole. Di conseguenza la parte alcalina dell'alimento non viene non viene espulsa in modo così marcato, fornendo un PRAL urinario solo leggermente negativo.
La situazione ideale è quindi quella di ingerire alimenti alcalini già alla fonte, che non devono quindi essere alcalinizzati dal processo digestivo umano, giungendo all'urea con PRAL negativo.
Nell'ambito fruttariano è importante quindi fare un'accurata distinzione tra i frutti naturalmente acidi con quelli a PH nativo elevato, che dopo i processi metabolici forniscono PRAL negativo. Visto che per raggiungere tale risultato il corpo ha dovuto per forza attingere dalle proprie riserve per produrre un risultato finale con ceneri uree alcaline.
I minerali maggiormente alcalinizzanti coinvolti sono il calcio ed il potassio, ne esistono comunque molti altri. Un eccesso di cibi acidi ma alcalinizzabili produce per forza una deplezione dei suddetti minerali per raggiungere PRAL negativo. Processo che nel lungo temine potrebbe concludersi con carenze di tipo osseo, dentale, muscolare ed altro...
L'alimentazione fruttariana è senza dubbio quella elettiva per l'essere umano, badando però che non tutti i frutti sono per la nostra specie. Anche se un alimento può essere utilizzato per la nutrizione non significa che questo possa essere compatibile al 100%. Anche solo una lieve incompatibilità rende un alimento non adatto alla nutrizione umana.
Ovviamente tutti i cibi ideati dall'uomo nel corso degli ultimi millenni, per giungere fino a quelli ancor più pericolosi degli ultimi decenni, sono da evitare a tutti i costi. L'elenco è certamente lungo ed in continuo cambiamento verso il peggio. Il ragionamento è comunque semplice: TUTTO QUELLO CHE ESISTE IN NATURA SPONTANEAMENTE E SENZA TRASFORMAZIONI DI SORTA PUO' ESSERE USATO PER LA NUTRIZIONE ANIMALE. Partendo da questa massima bisognerà approfondire il discorso con delle differenze da specie a specie. Nel caso di quella umana l'accorgimento è quello della frutta con PH basico che possa fornire ceneri urinarie alcaline, quindi con PRAL negativo.
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